lunedì 14 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA

Massima solidarietà alle popolazioni della Campania per la drammatica situazione che stanno attraversando.

Nessuna solidarietà alla politica che in 13 anni di commissariamento ha sperperato centinaia di milioni di euro (cioè denaro di tutti noi cittadini italiani) senza risolvere in alcun modo il problema dello smaltimento dei rifiuti, continuando a mantenere in piedi l’emergenza, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone e favorendo l’infiltrazione nel ciclo dei rifiuti delle ecomafie.

Ed è per questo che il Movimento Civico “No Discarica” esprime un NO totale e convinto a qualsiasi ipotesi di smaltimento nella nostra provincia anche di un solo sacchetto sia esso proveniente dalla Campania che da qualsiasi altra regione e ribadisce la propria totale contrarietà ad accogliere anche i rifiuti provenienti dalle altre province della nostra regione, in base al principio di autosufficienza territoriale.

La nostra “solidarietà” l’abbiamo abbondantemente dimostrata già nel 2006 quando sono stati smaltite a Crotone, nella discarica di Columbra, 40.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Purtroppo non abbiamo i dati del 2007.

Il Movimento Civico “No Discarica” continua a chiedere con fermezza la revoca immediata all’Ordinanza n° 6305 (31/10/2007), del Commissario Delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della regione Calabria, che autorizza l’ampliamento, di 260.000 mc. in altezza, della discarica già sita in località Columbra in Crotone, dove abbancare rifiuti provenienti dal circuito pubblico dei comuni di tutta la regione Calabria.

Qualora il presidente Loiero dovesse decidere in queste ore che tra i siti calabresi che dovranno sopportare l’emergenza della regione Campania c’è anche la discarica di Columbra di Crotone, Il Movimento Civico “No Discarica” si opporrà con tutti i mezzi pacifici e civili per impedire che il disastro ambientale e sanitario che si sta verificando in Campania si trasferisca, insieme ai rifiuti, nella nostra provincia e nella nostra regione.

Continuare a rispondere a logiche emergenziali con la realizzazione di sempre nuove discariche (o ampliamenti delle vecchie) e con la costruzione di inceneritori, senza far partire seriamente una raccolta differenziata reale che attraverso le fasi del recupero, riparazione, riuso, riciclaggio, punti ad un drastico abbattimento della quantità di rifiuti da smaltire, significa continuare a favorire le mafie o, nel migliore dei casi, imprenditori senza scrupoli, che dalla pessima gestione dei rifiuti continueranno ad arricchirsi speculando sulla salute di cittadini.

Parimente, risulta di fondamentale importanza che il ciclo della filiera dei rifiuti recuperati sia completata da impianti industriali per il riciclaggio ed il compost allestiti nel territorio provinciale in modo da abbattere i costi del trasporto.

Infine, bisogna ricordare ai cittadini che la trasformazione della tassa dei rifiuti in tariffa comporta una diminuzione della spesa a loro carico.

In poche parole, riciclare conviene alla salute, all’ambiente, al portafoglio.

La lotta delle popolazioni campane è la stessa lotta che il Movimento Civico “No Discarica” sta conducendo da mesi per impedire che il nostro territorio diventi l’immondezzaio della Regione e del Paese.

Pertanto, nel ribadire la solidarietà alle popolazioni della Campania in lotta per la difesa della loro salute, il Movimento Civico “No Discarica” comunica la presenza di una propria delegazione alla giornata nazionale del 19/01/2008 indetta dai movimenti campani e dalla Rete “Rifiuti Zero”.

Crotone 11/01/2008

sabato 29 dicembre 2007

COMINICATO STAMPA

Grande partecipazione popolare alla manifestazione di sabato mattina a Crotone. Oltre tremila persone hanno manifestato contro l’ampliamento della discarica di Columbra (Crotone), la realizzazione della discarica di Terrate Terratelle (Roccabernarda) e per la difesa ed il recupero del territorio della provincia di Crotone.

Dal palco gli interventi hanno sottolineato come la straordinaria partecipazione alla manifestazione è un chiaro segnale di coesione sui temi dell’ambiente e dello sviluppo ecosostenibile, contro le bieche logiche del profitto a qualunque costo.

Per il Movimento, la responsabilità principale della pessima situazione della gestione dei rifiuti nella nostra Regione è principalmente da attribuire alla inutile e costosissima attività dell’Ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale della Regione Calabria; ma altrettanto fallimentare è l’operato di questa giunta regionale che ha avallato la perversa logica secondo la quale il territorio della provincia di Crotone debba servire da pattumiera regionale, dove “risolvere” le emergenze delle altre province e regioni. Ora che pare definitivamente tramontata la fase della “emergenza” il Piano Regionale dei Rifiuti deve essere modificato subito e consultando le popolazioni.

Riteniamo, inoltre, urgente e indifferibile affrontare seriamente la problematica legata alla raccolta differenziata dei rifiuti che stenta a decollare in tutta le regione. Ci sembra evidente il sostanziale fallimento della gestione della raccolta differenziata nella nostra provincia da parte dell’azienda mista Akros. E’, d’altra parte, del tutto evidente un chiaro confitto di interesse tra le società private che detengono il 49% di Akros, la Sovreco Spa e Mida s.r.l., entrambe di proprietà del gruppo Vrenna, e l’attività di smaltimento in discarica storicamente in capo alla stessa Sovreco. Logica vuole che chi fa profitti attraverso il conferimento dei rifiuti in discarica, difficilmente possa “impegnarsi” nell’incremento della raccolta differenziata.

Riteniamo che ogni rappresentanza politica ed istituzionale della provincia di Crotone debba riconsiderare le posizioni finora assunte sul ciclo dei rifiuti e sulla bonifica dei siti inquinati che insistono sul nostro territorio.

Quella delle bonifiche è, infatti, l’altra grande vertenza che il movimento intende continuare a portare avanti con forza e determinazione e che pone all’attenzione delle istituzioni. Anche qui, le responsabilità politiche di chi ancora non decide sull’avvio delle bonifiche, devono emergere con nettezza. È impensabile che lo sviluppo del nostro territorio possa avvenire in queste condizioni di emergenza ambientale, in presenza di un inquinamento diffuso e mai sanato.

Perciò nel ringraziare tutti coloro che hanno manifestato insieme a noi sabato a Crotone, li invitiamo a mantenere vivo e costante il loro interesse e il loro impegno per la difesa ed il recupero del territorio della nostra provincia.


sabato 22 dicembre 2007

NO PASARAN!


Grande manifestazione popolare oggi a Crotone. Oltre tremila persone hanno manifestato contro l’ampliamento della discarica di Columbra. Il corteo ha sfilato per la città concludendo il percorso in piazza della Resistenza, dove si sono registrati gli interventi dal palco di Filippo Sestito, in rappresentanza del movimento, Antonio Spataro, Mimmo Tomaino e Pino de Tursi segretari generali di CGIL, CISL e UIL e Riccadrdo Denaro in rappresentanza degli studenti. Gli interventi hanno sottolineato come la straordinaria partecipazione alla manifestazione debba essere considerata come un chiaro segnale di coesione sui temi dell’ambiente, dello sviluppo ecosostenibile contro le bieche logiche del profitto.

Un grazie a tutt* coloro che hanno manifestato oggi a Crotone!

Alla lotta!

mercoledì 19 dicembre 2007

MANIFESTAZIONE
PER LA DIFESA ED IL RECUPERO DEL NOSTRO TERRITORIO




SABATO 22 DICEMBRE 2007 CONCENTRAMENTO ORE 9 PIAZZALE STADIO "EZIO SCIDA"


Queste sono le nostre ragioni:

A seguito della richiesta di ampliamento di 2.600.000 metri cubi, della discarica già sita in località Columbra in Crotone, avanzata a gennaio 2007 dalla ditta SOVRECO s.p.a. di Crotone, si è costituito un movimento civico dall’esplicito nome di “No alla discarica.

Il Movimento “No alla Discarica” oltre a chiedere alle istituzioni locali (Provincia e Comune) di attivarsi per scongiurare il possibile ampliamento della discarica di località Columbra, situata nelle adiacenze del centro abitato di Poggio Pudano che comprende abitazioni, chiese, seminario, istituti di cura, albergo, attività commerciali e nuovi insediamenti residenziali, ha avviato una petizione popolare “Per la tutela della salute dei cittadini, per il recupero del territorio e per uno sviluppo sostenibile della provincia di Crotone” e che prevede al primo punto impegni precisi e concreti per impedire l’ampliamento della discarica già sita in località Columbra in Crotone (Poggio Pudano).

Ad oggi sono state raccolte oltre 12.000 firme.

La nostra contrarietà riguarda, non solo la richiesta di ampliamento della discarica di Columbra, ma anche la richiesta di realizzazione di un impianto di selezione dei rifiuti, visto che nel Crotonese è stato già realizzato un impianto di tale genere in Località Ponticelli, utilizzato, tra l’altro, solo parzialmente poiché, mentre vi dovrebbero confluire i Rifiuti Solidi Urbani dei 27 Comuni della provincia di Crotone, la società mista che gestisce la raccolta dei RSU di gran parte di detti Comuni, conferisce tali rifiuti alla discarica del privato.

Intendiamo, inoltre, evidenziare, come riportato nella relazione conclusiva del Commissario per l’emergenza ambientale nel territorio della regione Calabria, prefetto Antonio Ruggiero, del 24 gennaio 2007, dove si legge: “la sola discarica di Crotone, di proprietà della ditta SOVRECO, accoglie un quarto del totale dei rifiuti prodotti regionalmente e oltre la metà di quelli che finiscono in discarica come tal quale, provenienti in gran parte dai comuni della provincia di Cosenza, per una popolazione complessiva di circa 515.000 abitanti (il 25% della popolazione calabrese)”, in pratica, gran parte della produzione di RSU della provincia di Cosenza viene inviata in discarica nella provincia di Crotone, con la conseguenza di aumentare i costi, incrementare l’inquinamento ambientale complessivo, aumentare il numero delle discariche nel nostro territorio, non rispettare la normativa europea ed italiana di divieto di discarica dei RSU talquali.

In conclusione, la richiesta del privato di aumentare la capacità della propria discarica, così come quella di realizzare un nuovo impianto di selezione, non è motivata sicuramente dalla necessità di affrontare un’esigenza del territorio crotonese, ma dall’interesse diretto di un privato che “più smaltisce e più guadagna”, nonché dall’incapacità dei vari commissari per l’emergenza ambientale che si sono susseguiti in Calabria negli ultimi dieci anni.

Ciò che chiediamo è il rispetto del principio di autosufficienza e del principio di prossimità così come stabilito dal Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (Legge Ronchi) e recepito dal Piano di gestione dei rifiuti.

Riteniamo, infatti, che ogni provincia calabrese debba smaltire solo ed esclusivamente sul proprio territorio i rifiuti ivi prodotti.

Chiediamo, inoltre, che sin da ora si cominci a progettare affinché la filiera della gestione integrata dei rifiuti possa essere completata con impianti di lavorazione del rifiuto stesso. Solo così finalmente potremmo trasformare i rifiuti in risorse e non viverli più solo come una minaccia.

Inoltre crediamo che la rinascita ed il progresso del territorio crotonese può e deve passare attraverso la bonifica integrale di tutti i siti inquinati, il monitoraggio e controllo ambientale continuo di tutto il territorio crotonese e non solo delle aree a rischio, per difendere e tutelare la salute ed il benessere dei cittadini.

OLTRE AL DANNO, LA BEFFA:

In risposta a tutta una serie di iniziative che hanno accompagnato la mobilitazione per scongiurare l’ampliamento della discarica di località Columbra, il 31 ottobre scorso con ordinanza n° 6305 (31/10/2007), il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della regione Calabria, ha autorizzato un ampliamento, di 260.000 mc. in altezza, della discarica già sita in località Columbra in Crotone, dove abbancare rifiuti provenienti dal circuito pubblico dei comuni di tutta la regione Calabria.

Per contrastare questo assurdo e pericoloso atto del commissario, il Movimento “No alla Discarica”, ha avviato uno sciopero della fame a staffetta per chiedere la revoca immediata all’Ordinanza.

Ci tocca sottolineare, in primis, la strana commistione tra la data dell’emanazione dell’ordinanza 31 ottobre 2007 e la scadenza del mandato commissariale 31 ottobre 2007.

Questa coincidenza, appare a noi, pilotata e faziosa rispetto alla mobilitazione messa in atto in città per impedire il raddoppio (2 milioni e 600 mila metri cubi di rifiuti in più) di una discarica che già da anni smaltisce rifiuti provenienti da tutta la regione Calabria e non solo, gestita da un privato e situata a ridosso di un centro abitato (quartiere Poggio Pudano – Crotone).

Il movimento, infatti, oltre a tutta una serie di azioni di lotta, di mobilitazione popolare e di incontri istituzionali ha raccolto oltre 12.000 firme di cittadini della provincia di Crotone per impedire il raddoppio della suddetta discarica.

Riteniamo, infatti, in pericolo la tenuta democratica del nostro territorio, rispetto a quello che per la provincia di Crotone, ma per la regione Calabria tutta, risulta essere la madre di tutte le problematiche: la tutela dell’ambiente e dei beni comuni.

Un regime commissariale, infatti, non prevede discussione ed analisi con il territorio, ma ordinanze insindacabili e perentorie.

Giudichiamo, inoltre, debole la posizione di immobilismo assunta dall’Amministrazione Comunale della città che, ancora oggi, nicchia senza prendere posizioni nette contro l’ampliamento e contro l’ordinanza scandalosa del Commissario per l’emergenza ambientale che, invece, autorizza un progetto di ampliamento in altezza della discarica.

Ci fa specie rilevare come, al contrario di ciò che accade nel resto del nostro paese, dove i sindaci spesso sono a capo delle lotte civili per la difesa del territorio, il sindaco della città di Crotone non assuma alcuna decisione ufficiale.

Da lunedì 19 novembre 2007 presso la sede ARCI Provinciale di Crotone è stato avviato un presidio democratico permanente, per chiedere la revoca immediata della suddetta ordinanza commissariale e per lanciare una serie di iniziative di lotta, che culmineranno in una manifestazione regionale che il Movimento intende indire orientativamente per giorno 15 dicembre 2007 a Crotone.

La manifestazione, che intendiamo promuovere, coinvolgerà tutti i movimenti e le lotte territoriali presenti nella nostra regione, puntando a sollevare le problematiche legate alla tutela dell’ambiente nella regione Calabria (bonifiche, difesa delle risorse comuni, aggressione delle coste, etc.), partendo da un no forte e chiaro a qualsiasi ampliamento, in altezza e in larghezza, della discarica già sita in località Columbra in Crotone. Al contempo manifesteremo per chiedere la tutela di tutti i beni comuni, dall’acqua, alla salute, all’istruzione. Manifesteremo per chiedere il rispetto dei diritti e la dignità del lavoro a Crotone, in Calabria e nel Mezzogiorno d’Italia, il rispetto dei diritti degli uomini e le donne migranti.

Registriamo, ad oggi, l’adesione delle forze sociali (CGIL, CISL, UIL), di alcune strutture di rappresentanza economica (CIA e Lega delle Cooperative), della Curia Arcivescovile, nonché delle tante associazioni ed i tanti cittadini che vivono il movimento.

Invitiamo, ancora, tutte le forze politiche, sociali, culturali ed istituzionali, nonché i cittadini tutti, ad unirsi alla nostra lotta in difesa del territorio e della qualità della vita di tutti i cittadini della Calabria.

Movimento Civico

“No Discarica”